Di un uomo che ha insegnato resta molto. Anche quando non c’è più. Franco Fanzaga ci ha insegnato il gusto, il piacere dei sapori, con cuore e cervello.
Ottimo cuoco autodidatta e grande somelier, si è dedicato alla cucina, alla degustazione, alla poesia e alla divulgazione. Non tutto gli è riuscito alla perfezione, ma a noi sono rimasti il suo entusiasmo, la passione e la gioia con cui ha messo a disposizione il suo sapere.
Dapprima anima di Arcigola, poi fra i promotori della condotta Slow Food della bassa bergamasca, ce lo ricordiamo nel suo cortile, fra la molteplicità di colori e sapori dei suoi peperoncini, a conservare i doni e i profumi della natura con un distillato o una conserva.
Ci mancherà come mancano i maestri, ma di lui resterà che quel molto che ci ha dato, fra una degustazione di vini e un assaggio di oli e il tentativo mai concluso di rincorrere un sogno.
Chissà dove andrà ad aprire il prossimo locale…
Franco Fanzaga docente in uno dei corsi da lui tenuti sul vino
“Quinto quarto – Tesori e fantasmi del gusto” scritto da Franco Fanzaga e Marco Airoldi